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APPASSIONATA DA SEMPRE DI CUCINA E PASTICCERIA

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Cozonac...#Romania



Questo meraviglioso mese, carico di Promesse e di Incanto è appena iniziato… La Luna di gennaio è conosciuta con molti nomi: Luna della Grande Orsa, Luna della Quercia, Luna delle Ghiande, Luna degli alberi scoppiettanti o Luna della Neve, Luna del Fuoco e delle Ceneri.

Ho cucinato molto, mi sono goduta il focolare, ho atteso invano la neve, ho accolto i miei cari amici e compagni di viaggio intorno alla tavola. E’ stato un mese in cui ho raccolto tanto amore.

Delle molte cose fatte, non ho potuto concludere l’anno senza fare il dolce tradizionale delle feste rumene, il cozonac. “In Romania questo dolce ha una valenza apotropaica. E’ una preghiera che scaccia la mala sorte, che tiene lontane le malattie e porta il benessere spirituale. Il cozonac raduna la famiglia intorno al tavolo, raduna il paese intero in una trama di effluvi che variano da cucina a cucina. Così le viuzze del paese diventano un grande ricettario che racconta la ricetta e la storia di ognuno. La ricetta è un segreto che si tramanda di madre in figlia, di nonna in nipote. Attraversa le generazioni immutata per giungere ad un crocicchio e subire una piccolissima modifica, per subire il grado successivo di perfezione. A questa perfezione si giunge Natale dopo Natale, sperimentando e ingegnandosi. Ma i più, come me, sono affezionati alle tradizioni di famiglia e a quei riti femminili che in cucina fanno intrecciare le mani e le energie delle donne di casa. Perché cucinare non è solo un dovere casalingo, ma un momento di comunione femminile, di condivisione. E’ in cucina che si rinnova il Rito Ancestrale del ‘comunicare’ agli elementi la Magia.

Chi è legato alla tradizione sa, che il giorno del Cozonac, è un giorno speciale dedicato solo a lui. Non si può fare altro e non si deve fare altro, perché le energie servono ad impastare il panetto del cozonac, perché i pensieri di quello che è stato e di quel che sarà si concentrano in questo impasto. Ed insieme a questi l’amore, la speranza e la Luce. Il profumo del Natale e le risa dei bambini, i racconti della nonna e di sua sorella. Gli sguardi della mamma, gli intenti della nipote. Il chiasso degli uomini che sono seduti davanti al caminetto a bere vin brulé, a raccontar di legna e di boschi, di neve e di gelo. Il giorno del Cozonac richiede una cucina calda, non solo di spirito, ma anche di temperatura. E caldi devono essere anche gli ingredienti. Le nonne e bisnonne in campagna, usavano mettere la farina vicino alla stufa e la lasciavano tempo di una notte, così al mattino quando impastavano, tutti gli ingredienti erano caldi. In casa mia l’impasto veniva fatto la sera del 23 Dicembre, così rimaneva tutta la notte a lievitare. Le Fate Inverno infondevano incantamento all’impasto. Spiriti benevoli lo facevano gonfiare. Al mattino la nonna prendeva l’impasto, lo stendeva, lo riempiva con il composto di noci, lo intrecciava e lo riponeva nella teglia a lievitare una seconda volta. A volte tutto questo veniva fatto la mattina del 24 Dicembre. Erano giorni di grande fermento spirituale, di gioia e di comunione.


Cozonac

ingredienti


.400 gr di farina 00 w 320 60 g di zucchero semolato 1 cucchiaino di miele 8 g di lievito di birra fresco 3 tuorli d’uovo 170 ml di latte tiepido 2 g di sale 80 g di burro a pomata la buccia grattugiata di 1 arancia bio 1 semi di mezza bacca di vaniglia 1 cucchiaino di rum

Per la farcia:

180 g di noci tritate finemente 30 g di cacao amaro 2 albumi 120 g di zucchero di canna

Per finitura 1 tuorlo+ 1 cucchiaio di latte miscelati

Procedimento

Per prima cosa, setacciate le farine insieme e prelevatene 150 gr che verserete nella ciotola della planetaria, unite il lievito sciolto nel latte tiepido e il miele, mescolate con una forchetta, dovrà risultare una crema molle, coprite con la pellicola e fate lievitare fino al raddoppio ( nel forno spento, ma con la lucina accesa ). Trascorso il tempo Versate sul lievitino, lo zucchero, i tuorli, il resto della farina, il sale e lavorate con il gancio per almeno 15 minuti, l’impasto dovrà essere liscio ed elastico e le pareti della ciotola ben pulite. Ora è il momento dell’inserimento del burro che dovrà essere aggiunto poco per volta, in più riprese e aspettatel’assorbimento dopo ogni aggiunta, non dovete avere fretta, mi raccomando. Inserite anche i semi della vaniglia, la buccia grattugiata dell’arancia ed il rum, questo passaggio durerà almeno 15 minuti, quindi dopo aver ottenuto un impasto bello, bello, liscio, omogeneo ed elastico, formate una palla e trasferitela in una ciotola imburrata, coprite con la pellicola e fate lievitare per un’ora ( sempre nel forno spento, ma con la lucina accesa ). Trascorso il tempo, trasferite la ciotola in frigorifero per tutta la notte. Il mattino seguente prelevate l’impasto e fatelo riposare per un’ora a temperatura ambiente, nell’attesa dedicatevi alla farcitura semplicemente mescolando gli ingredienti con un cucchiaio di legno. Ribaltate l’impasto su un piano infarinato, stendetelo e formate un rettangolo grande 50×40 cm con uno spessore di 4mm, distribuite la crema di cioccolato e noci lasciando liberi i bordi, arrotolate partendo dal lato più lungo e formate un salsicciotto, piegate delicatamente le punte verso di voi creando un ferro di cavallo e intrecciate formando una corda, posizionate l’impasto nello stampo già ben imburrato, coprite con la pellicola e fate lievitare ancora fino al raddoppio del volume. Terminata la lievitazione, accendete il forno a 170°C e nell’attesa che arrivi in temperatura, spennellate la superficie con la miscela di tuorlo e latte, infornate nella parte bassa del forno e cuocete in modalità statica per 45 minuti circa. A metà cottura coprite la superficie del pane con un foglio di carta stagnola, a cottura ultimata, sfornate e fate intiepidire un po’ prima di sformarlo su una gratella. Buona preparazione by Rosaria Marra

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Rosaria

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