Biscotti Ai Cereali E Caffè
L’Italia è ritenuta la patria dei biscotti. Si dice infatti che i primi a usare speciali pani biscottati furono i soldati romani: le antiche cronache riferiscono che nel 31 a.C. i “milites” di Antonio, prima di partire per la battaglia di Anzio, furono dotati di speciali vettovaglie simili alle “gallette” in dotazione ai soldati della I e II Guerra Mondiale. Con il tempo hanno cambiato forma, sapore e consistenza, ma il dolcificante usato per lunghi secoli fu sempre il miele. I primi dolci, piccoli e secchi, venivano confezionati anche con il vino e il latte, arricchiti in ambiente Mediterraneo con noci, nocciole e mandorle raccolte allo stato selvatico. Successivamente furono utilizzati anche la frutta secca, come i datteri, i fichi e le mele cotogne, che l’uomo aveva imparato a disseccare al sole. Nella Roma antica i dolci venivano preparati dai pistores dolciarii: molto diffusa era una sorta di piccola focaccetta confezionata con farina di formaggio secco, uova, semola e miele. I ricchi romani usavano offrire dolci al termine dei pasti, con lo scopo di sgrassare la bocca. Si trattava di piccoli biscotti secchi, pepati e durissimi, il cui uso si protrae anche durante il Medioevo, quando i dolci cominceranno a essere serviti anche fra una portata e l’altra. Nelle accoglienti e ben fornite cucine dei monasteri medievali venivano confezionati pasticcini e perfezionate varie ricette di biscotti: i ricciarelli, i berlingozzi, i calcionetti, i pinocchiati, le cotognate, i morselletti, i cialdoni del Magnifico Lorenzo e molti altri ancora. Con il passare dei secoli la biscotteria si fa sempre più raffinata: Maria Luigia, duchessa di Parma, fece impiantare nel suo ducato particolari serre calde per poter coltivare frutti esotici che, trasformati in marmellate e canditi, venivano utilizzati dai suoi cuochi per la preparazione dei dolci. Sorgono intorno alla metà dell’Ottocento - in Inghilterra, Francia, Italia, Belgio e Olanda - i primi biscottifici, inizialmente a carattere artigianale, che elaborano e modernizzano ricette molto antiche. Queste piccole fabbriche sono le antesignane della grande industria dolciaria di oggi, sempre più perfezionata e specializzata. E senza nulla togliere alle industrie noi i biscotti c’è li facciamo da soli….vi posto la ricetta di questi deliziosi biscottini, hanno solo un difetto…finiscono subito!!!! Buona cucina a voi!!!
Ingredienti
950 gr di farina ai cereali
50 gr di caffè solubile(tipo nescafè)
2 uova
1 kg di burro Niveol( io lo prendo da Dimarno)
100 gr di zucchero a velo setacciato
La polpa di una bacca di vaniglia
Inoltre vi servirà
Gocce di cioccolato qb
Sac-a-poche
Bocchetta a stella
Carta forno per le teglie
Procedimento
Nella ciotola della planetaria mettete il burro tagliato a pezzi e con la foglia incominciatelo ad ammorbidire, poi aggiungete lo zucchero setacciato e montatelo bene, fermando di tanto in tanto l’impastatrice per pulire il burro che si aggrappa tutt’intorno alla ciotola. Quando è ben montato aggiungete le uova uno per volta leggermente sbattute precedentemente, aromatizzate con la bacca di vaniglia e poi la farina setacciata per ben due volte. Formate un impasto omogeneo e senza grumi. Preparate la sac-a –poche con bocchetta a stella. Foderate un bel po di teglie con carta forno, e formate i biscotti direttamente in teglia, fate semplicemente un cerchio quasi chiuso e mettete al centro le gocce di cioccolato. Preriscaldate il forno a 170°C e infornate per circa 15/20 minuti, la durata della cottura dipende comunque dai vostri forni, teneteli sotto controllo perché cuociono subito, devono rimanere cotti e chiari. Sfornate e fateli raffreddare completamente, prima di chiuderli nella scatola di latta. Ottimi per qualsiasi ora del giorno. Specialmente la sera davanti alla tv…addicted …buona preparazione by Rosaria Marra