Il purè di fave di mia suocera
Vi avevo anticipato qualche giorno fa che questo purè di fave ha una bella storia da raccontare. Storia vissuta di persone vere, che hanno sofferto la fame e che mangiavano quello che la terra offriva. Spesso si dice che i piatti più semplici sono i più buoni...questo mi racconta mia suocera, fautrice di questa ricetta antica della sua famiglia e che gentilmente me l’ha ceduta per entrare a far parte del mio blog. Si nutrivano principalmente di legumi e verdure, perché erano tra l’altro coltivati da loro stessi nelle campagne di proprietà. Ripete spesso che se non avessero avuto un pezzetto di terreno, non avrebbero avuto niente da mangiare. La guerra aveva lasciato carestia e quindi cera tanta condivisione con i vicini di casa, ci si aiutava come meglio era possibile, si scambiavano cibi, quasi una sorta di baratto, davano in cambio il pane per aver un litro di latte. Anche il purè di fave è stato rivisitato in base a quello che si scambiavano. Una ricetta modificata per esigenze e per assenza di altre verdure come le patate, ma che oggi grazie a quella patata che non cera, sostituita con della farina, è diventato un piatto di una morbidezza e cremosità disarmante. Dedicavano molto tempo alla preparazione di questo purè. Incominciavano dalla sera prima a decorticare le fave, le lavavano due, tre volte e poi le mettevano a bagno fino al mattino successivo. A formare questo piatto sono solo due ingredienti poveri, le fave secche decorticate e le cicorie selvatiche, erbette spontanee dal sapore amarognolo, che insieme danno vita a un piatto rustico e saporito. Le fave e cicorie selvatiche richiedono davvero poche mosse, ma fatte bene senza fretta. Le fave devono essere ammollate in acqua fredda per almeno 12 ore e poi cotte a lungo, coperte d'acqua fino a quando, girandole con un cucchiaio di legno, non si sfalderanno fino a diventare un purè. Nel frattempo le cicorie selvatiche, ben pulite, vanno sbollentate in acqua e poi servite insieme alle fave, condite solo con un filo d'olio extravergine d'oliva, e del pane raffermo tostato. Le fave e cicorie selvatiche sono un piatto senza tempo, che ancora oggi si prepara nelle nostre famiglie e viene tramandato di generazione in generazione, per mantenere vivi i sapori di una volta, proprio come ha fatto mia suocera.
Ingredienti
500 gr di fave decorticate
80 gr di farina 00
Sale
Olio extravergine d’oliva
Cicorelle selvatiche da accompagnamento
Peperoncino
Procedimento
Lavate per bene un paio di volte le fave e mettetele a bagno fino al mattino successivo. Preparate due pentole, una per le fave l’altra per l’acqua calda. Mettete le fave nel tegame, copritele d’acqua fredda sino a due cm dalle fave stesse, e portatele a bollore nel più breve tempo possibile. Intanto accendete anche l’altro tegame con acqua fredda, e tenetelo sul fuoco a riscaldare l’acqua che servirà per cambiarla e rimboccarla durante la cottura. Raggiunto il bollore, schiumatele e sostituite completamente l’acqua della prima cottura con acqua calda preparata precedentemente. Aggiustatele di sale e portatele a cottura, se è necessario aggiungete acqua calda man mano che cuociono. Saranno pronte quando diventeranno molto morbide, a questo punto aggiungete la farina e rimestate velocemente, lasciatele giusto un minuto per far cuocere la farina, e poi con il frullatore ad immersione rendetele cremose. Servitele con la cicorella selvatica precedentemente mondata, lavata e sbollentata. Io l’ho ripassata in padella con olio d’oliva e peperoncino. Servitele accompagnandole con del buon pane bruschettato e un bicchiere di vino. Buona preparazione by Rosaria Marra.
come prima...più di prima
Rosaria